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Quando la birra spontanea incontra il vino: Vignevecchie 2024 di Cantina Errante

Vignevecchie 2024: la nuova birra spontanea di Cantina Errante con il Sangiovese di Bolgheri

Dopo la belgian ale, Rustic Doll, il birrificio Cantina Errante ritorna con una nuova creazione che getta un ponte tra due mondi solo apparentemente lontani: quello della birra artigianale e quello del vino naturale. La nuova Vignevecchie 2024 nasce infatti dalla collaborazione tra Stefano Botto, anima di Cantina Errante, e Matteo Niccolai, vignaiolo di Bolgheri noto per la sua visione senza mediazioni del territorio della bassa Toscana.

Un progetto vinicolo che recupera l’anima delle vigne toscane

Nel cuore di Bolgheri, dove nascono i celebri vini Supertuscan, Niccolai porta avanti un percorso controcorrente rispetto al mainstream del vino di quelle zone, principalmente orientato verso cantine di lusso ed enologia in. Da “vignaiolo ostinato” quale si definisce, recupera vecchi vigneti abbandonati, li coltiva con metodi naturali e riscopre varietà locali come il Sangiovese, lavorando senza interventi invasivi e senza lunghi affinamenti in legno. Un approccio che valorizza la terra e il tempo naturale delle cose.

Come spiega Stefano Botto, «il progetto di Matteo è l’opposto delle grandi cantine firmate da archistar: lui salva i vigneti che nessuno vuole più curare e li fa rivivere in modo naturale».

La fermentazione spontanea incontra il Sangiovese

La Vignevecchie 2024 nasce da una birra a fermentazione spontanea, maturata per circa tre anni e ricavata dalla “perpetua” della Cantina, chiamata Ka. Si tratta di un metodo simile a quello del rum Solera, in cui una parte del liquido viene periodicamente prelevata e rimpiazzata con mosto fresco, mantenendo viva la complessità microbiologica della birra.

Su questa base di birra si è innestata la macerazione di uve Sangiovese — circa il 40% — provenienti dalla prima vendemmia di Niccolai. Le uve sono state pigiate coi piedi come si faceva una volta, e hanno regalato profumi intensi e una ricchezza aromatica che si sposa alla perfezione con l’acidità vivace della birra.

Poi ci vuole un anno di maturazione in botte per trovare il nuovo equilibrio.

"Le temps ne respecte pas ce qui se fait sans lui”, cioè il tempo non rispetta ciò che è fatto senza di lui. Questa citazione, tratta da L’Homme pressé di Paul Morand, è incisa su un’insegna all’interno del birrificio Cantillon di Bruxelles.
E qui ci sta la citazione che tutti noi appassionati di fermentazioni spontanee conosciamo a memoria: “Le temps ne respecte pas ce qui se fait sans lui”, ossia il tempo non rispetta ciò che viene fatto senza di lui. È scritta su un’insegna in legno, ricavata dal fondo di una botte, all’interno del birrificio Cantillon a Bruxelles.

Dopo dodici mesi di maturazione, Vignevecchie 2024 arriva finalmente alla bottiglia. E poi nei bicchieri.

Nel bicchiere si presenta di un rosso rubino brillante, con un profilo olfattivo fresco di bacche rosse e lampone. Al palato si distingue per acidità agile ed elegante, perfettamente bilanciata con la componente fruttata. Con i suoi 8% vol. e una produzione limitata esclusivamente in bottiglia, è una birra pensata per chi cerca autenticità e profondità di gusto.

«È un lotto piccolo, e com’è noto, nel lotto piccolo c’è il vino buono. Non fatevela scappare», conclude Stefano.

—Vuoi sapene di più sulle birre collegate al mondo del vino? Leggi anche: Italian Grape Ale – IGA. Che cosa sono le birre IGA?

Scheda

  • Nome: Vignevecchie 2024;
  • Produttore: Cantina Errante;
  • Collaborazione: Matteo Niccolai (Bolgheri);
  • Stile: birra spontanea con aggiunta macerazione di uve Sangiovese;
  • Alcol: 8% vol.
  • Formato: bottiglia da 0,375 l. (niente fusti);
  • Maturazione: 1 anno in botte.

 

 

Biglietto di Pinta Medicea in ciotola con orzo maltato

Pinta Medicea

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