L’evoluzione del concorso Birra dell’Anno dal 2005 a oggi
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Birra dell’Anno: un viaggio nei numeri dal 2005 a oggi
Dal 2005, il concorso Birra dell’Anno, organizzato dall’associazione di categoria dei piccoli birrifici italiani: Unionbirrai, è diventato uno degli eventi chiave per capire dove sta andando la birra artigianale in Italia. Non si limita a premiare i piccoli birrifici, ma racconta anche l’evoluzione di un settore che, in un modo o nell’altro, è sempre in movimento, proprio come un film che non finisce mai. In questo articolo, abbiamo passato al setaccio i dati che Pinta Medicea ha raccolto dal 2005 fino ad oggi, cercando di tracciare un profilo dei protagonisti e delle tendenze che hanno scritto la storia di questa gara e, in generale, del panorama brassicolo italiano. Questo articolo cerca di aggiungere un altro tassello alla panoramica sul settore birra artigianale italiana.
I birrifici protagonisti
Non abbiamo bisogno di spiegarti come funziona il concorso, perché ci sono già articoli che lo raccontano molto bene (qui, per esempio). Però, tra i birrifici che hanno più volte vinto il titolo di Birrificio dell’Anno, ci sono nomi che ormai fanno parte della storia, come Le Baladin (Piemonte) è stato premiato in più edizioni (2008, 2013, 2014), e il Birrificio Italiano (Lombardia) che ha vinto nel 2007 e 2012. Degna di nota è anche la doppietta consecutiva del Birrificio del Ducato (Emilia-Romagna), che si è imposto nel 2010 e 2011. Ma non è solo il passato che conta: uno dei nuovi protagonisti è Ritual Lab (Lazio), che ha vinto nel 2020 e nel 2024, dimostrando che la scena si sta continuamente arricchendo di nuove realtà.
La geografia della birra artigianale italiana
Se guardiamo alla distribuzione geografica, la Lombardia è stata protagonista nelle prime edizioni, con una forte presenza nella fase iniziale del concorso (2005-2007). Poi, negli anni successivi, Piemonte per quattro volte ed Emilia-Romagna per due, si sono ritagliate un ruolo di primo piano. Negli ultimi anni, i birrifici del Lazio in primis e poi anche di Marche e Veneto hanno avuto il ruolo di spicco nella competizione. Questo spostamento del baricentro brassicolo è un segnale evidente della vivacità del settore, che ormai non è più circoscritto a una sola zona, ma si sta diffondendo in tutta Italia.
Numeri
I numeri raccontano la vera evoluzione del concorso: nel 2005 le birre in concorso erano appena 30, e c’era anche una votazione aperta al pubblico, tipo un primo level-up*. Poi, in un decennio, il concorso ha avuto una crescita super-esponenziale, arrivando a oltre 2000 birre negli ultimi 3 anni. Parallelamente, sono aumentati anche i birrifici partecipanti (oltre 250), ma c’è stata una contrazione, anzi due: la prima dovuta sicuramente alla pandemia nell’edizione 2021** e la seconda tra il 2023 e il 2024. I giudici? Oggi sono circa 80, ma c’è stata una riduzione, che non sappiamo se leggere come una “crisi” o come un perfezionamento dell’organizzazione.
Glitch 2009
Il 2009 è stato un anno strano: il concorso non si è tenuto, e anche con chi c’era ci siamo chiesti i perché (e anche qualche come) senza però riuscire a ricostruire la storia. Alcune edizioni passate hanno dati incompleti, segno che eravamo ancora agli inizi di questa avventura, come un film che perde qualche scena fondamentale. E sì, Pinta Medicea ha azzerato gli archivi online dei primi anni, creando ancora più mistero (ma… perché?!). Mi dicono anche che c’era un forum per gli homebrewer e una sezione “informale” per il download di software e risorse per fare birra a casa, un vero e proprio angolo di cultura underground per gli appassionati. Solo dal 2010 in poi si assiste a una maggiore sistematicità nella raccolta e pubblicazione delle informazioni che Pinta Medicea condivide online ormai da anni e che hanno ispirato la stesura di questo articolo.
In vent’anni, Birra dell’Anno ha accompagnato la crescita del movimento italiano della birra artigianale. I numeri raccontano una storia di crescita e apertura con impennate e momenti più contenuti.
Note
— L’immagine dell’intestazione è puramente indicativa, presa dall’archivio media del blog Pinta Medicea.
* Peccato che non ci sia più la giuria popolare. Era sempre interessante vedere quale fosse il risultato, e poi, considerando che a BdA partecipano aziende che potrebbero davvero beneficiare di un riscontro diretto dal pubblico, sarebbe stato un altro livello di coinvolgimento.
** Un piccolo promemoria: nel 2020, l’edizione di Birra dell’Anno si svolse senza intoppi, ma l’epidemia di covid stava già iniziando a farsi sentire. Rimini, infatti, diventò zona rossa subito dopo Beer Attraction e BdA.
[guest post, le note sono di Pinta Medicea]