Birra artigianale toscana, la Regione punta sulla filiera locale
Indice dei contenuti
La Toscana approva una proposta di legge a sostegno dei microbirrifici e della birra artigianale toscana
Una buona notizia per i microbirrifici toscani arriva dai lavori della Commissione Sviluppo economico e rurale del Consiglio regionale: è stata approvata a maggioranza la proposta di legge che punta a rafforzare la filiera brassicola locale. Un provvedimento atteso da tempo, sostenuto con forza da Unionbirrai, che mira a trasformare le potenzialità di questo comparto in una leva strategica per l’economia agricola e turistica regionale.
Più forza alla filiera brassicola toscana
La proposta è firmata dai consiglieri regionali Mario Puppa e Massimiliano Pescini allo scopo di aiutare un settore fatto di piccole realtà produttive, spesso a conduzione familiare, che intrecciano artigianalità, sostenibilità e identità locale.
Obiettivi principali della norma:
- Valorizzare l’utilizzo di materie prime agricole toscane: luppolo, cereali, castagne;
- Favorire la biodiversità e pratiche agricole sostenibili;
- Incentivare un turismo esperienziale legato alla birra;
- Promuovere imprese giovanili e femminili;
- Sostenere le attività in aree disagiate.
Nel progetto 200mila euro l’anno per i microbirrifici: a cosa serviranno questi soldi?
Il cuore della proposta è il fondo annuale da 200.000 euro destinato a microbirrifici e microbirrifici agricoli con sede produttiva in Toscana. Le risorse saranno accessibili tramite bandi regionali e potranno essere utilizzate per:
- Ristrutturazione e ammodernamento degli impianti;
- Acquisto di tecnologie e attrezzature moderne;
- Certificazioni di qualità e innovazione di processo;
- Coltivazione e trasformazione delle materie prime locali;
- Formazione degli operatori della filiera.
La scelta delle priorità nei bandi sarà guidata da criteri chiari: presenza in aree con alto disagio socioeconomico, iniziative a conduzione giovanile o femminile, ambienti di lavoro idonei e attività effettivamente svolte sul territorio toscano.
Il plauso di Unionbirrai: “Un segnale importante e concreto”
Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti, ha espresso pieno sostegno all’iniziativa. Per Claudio D’Agnolo, referente regionale UB e proprietario/birraio dell’ottimo birrificio agricolo La Stecciaia*, si tratta di “un passo avanti decisivo per il riconoscimento del valore economico, culturale e ambientale della birra artigianale. Sostenere concretamente i microbirrifici significa investire su produzioni di qualità, sull’indotto agricolo regionale e su un turismo esperienziale che può contribuire allo sviluppo delle aree interne”.
Francesco Mancini, del direttivo Unionbirrai e fondatore di Birra del Forte, sottolinea l’importanza dei criteri premianti: “Favorire l’inclusione, la sostenibilità e lo sviluppo diffuso è il modo migliore per far crescere il comparto in modo sano e duraturo”.
Un altro elemento fondamentale della proposta è la clausola valutativa, che prevede un monitoraggio dopo un anno dall’approvazione per verificare i risultati ottenuti. Come ricorda Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai: “Misurare gli impatti è essenziale per costruire politiche efficaci e replicabili”.
Verso l’approvazione definitiva
Dopo il via libera in commissione, si attende ora l’approvazione formale dell’Aula del Consiglio regionale toscano. Ma le basi sono state gettate: questa legge può diventare un modello virtuoso per altre regioni
–
*Il birrificio agricolo, bio e gluten free La Stecciaia
Val la pena di conoscere meglio il birrificio La Stecciaia che si trova all’interno dell’azienda agricola Podere del Pereto; sito web: lastecciaia.it.
È una piccola realtà produttiva toscana, condotta da Claudio D’Agnolo, che fa delle birre ottime a km zero, tutte biologiche, utilizzando materie prime del territorio.
La Stecciaia è infatti il primo birrificio agricolo certificato biologico in Italia, è anche molto sensibile alle problematiche derivanti dalle intolleranze alimentari con la produzione di birre gluten free.
[Foto dell’intestazione di Madalina Z su Unsplash.]