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La rivoluzione del luppolo toscano: verso una nuova frontiera della birra artigianale

Il Birrificio I Due Mastri ha dato il via a un importante dibattito sull’opportunità della coltivazione del luppolo in Toscana durante l’incontro tenutosi il 18 Aprile presso la sede produttiva a Montemurlo, Prato.

La Sfida del Luppolo Toscano

Il Birrificio I Due Mastri, da sempre impegnato nella valorizzazione delle materie prime locali, ha avviato una discussione sulla possibilità di coltivare il luppolo in Toscana. Dopo il successo ottenuto con il malto d’orzo Pratese, l’azienda ha promosso un tavolo di confronto per esplorare la fattibilità di un luppolo toscano.

Il Contributo della Rete di Imprese Luppolo Made in Italy

Stefano Fancelli, presidente della Rete di Imprese Luppolo Made in Italy di Città di Castello, ha confermato la fattibilità della coltivazione del luppolo in Toscana, evidenziando l’importanza di un luppolo italiano nel mercato globale delle birre artigianali.

Interesse e Partecipazione delle Aziende Agricole

Numerose aziende agricole hanno mostrato interesse a partecipare al progetto di coltivazione del luppolo in Toscana durante l’incontro. Aziende come Tra Bosco e Stelle della Valle del Reno di Pistoia vedono nella coltivazione del luppolo un’opportunità di crescita imprenditoriale e diversificazione.

Il Ruolo Chiave dell’Istituto Tecnico Agrario Datini

Matilde Di Stefano, titolare dell’Azienda Agricola Tra Bosco e Stelle, si è offerta di supportare il progetto di coltivazione del luppolo sul territorio pratese, coinvolgendo l’Istituto Tecnico Agrario Datini. Il dirigente scolastico, Professoressa Francesca Zannoni, si è mostrata entusiasta di questa iniziativa, che offre nuove opportunità di crescita agli studenti dell’istituto.

La collaborazione tra diverse realtà, tra produttori, trasformatori e formatori, potrebbe segnare un passo significativo per l’economia agricola toscana. L’intervento dell’Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Prato, Benedetta Squittieri, ha sottolineato il sostegno istituzionale al progetto.

Partecipanti all’Evento

Diverse associazioni e birrifici hanno preso parte all’incontro, tra cui la CIA, la CNA e l’Associazione della Filiera Corta di Montemurlo, oltre ai Birrifici Mostodolce di Vaiano e Valdarno Superiore di Arezzo.

In intestazione la foto dei relatori. Da sinistra a destra: Gabriele Feligioni – Assistente di ricerca – Laboratorio Arco Università di Firenze; Matilde Di Stefano – Titolare – Azienda agricola Tra Bosco e Stelle; Leonardo Borsacchi – Coordinatore unità innovazione Laboratorio Arco Università di Firenze; Iacopo Fabbri – Titolare e Direttore di Produzione – Birrificio I Due Mastri; Cristiano Settesoldi – Titolare e Direttore Commerciale – Birrificio I Due Mastri; Stefano Fancelli – Presidente Rete di Imprese Luppolo Made in Italy;  Benedetta Squittieri – Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Prato; Francesca Zannoni – Dirigente Scolastico Istituto Tecnico Agrario Datini; Paola Tassi – Docente di Chimica I. T. Agrario Datini e Consigliere Comunale di Prato.

Prossimi Passi e Opportunità Future

La creazione di un luppolo toscano rappresenta un’opportunità unica per il settore birrario regionale. La sinergia tra diverse realtà produttive e istituzionali promette di aprire nuovi orizzonti per l’economia locale e l’agricoltura sostenibile.

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Piccola nota aggiunta della redazione di Pinta Medicea: Luppolo Toscano? Questo progetto è molto interessante, apre a possibilità che sono importanti per il territorio e per il mercato della nostra birra artigianale. Tuttavia, nella nostra regione sono in atto altre iniziative del genere. Infatti, il luppolo toscano esiste già, proprio varietà autoctone che sono in fase di sperimentazione in un progetto della Regione Toscana di alcuni anni fa e che ha già iniziato a dare risultati.

 

Biglietto di Pinta Medicea in ciotola con orzo maltato

Pinta Medicea

La Redazione di Pinta Medicea. Birra artigianale, birra di qualità, birra italiana e cultura birraria. Network di eventi e comunicazione birraria.

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