Avevamo accolto con sollievo la notizia sul contributo a fondo perduto che il Ministero dello Sviluppo Economico avrebbe destinato al comparto della birra artigianale dopo la botta del covid. Era una misura pensata per alleviare gli effetti delle chiusure forzate del 2020: un totale dieci milioni di euro da dividere tra tutti i microbirrifici.
Oggi la denuncia di Unionbirrai mette una chiosa amara a quella che sembrava una buona notizia per i piccoli birrifici italiani. A oggi, infatti, il MISE non ha ancora sganciato un euro e non si sa quando i birrifici potranno avere i soldi previsti che nel frattempo sono stati pure dimezzati: non più 10 ma 5,4 milioni da dividere tra tutti i microbirrifici.
Dopo aver fatto il possibile in modo informale, l’Associazione Unionbirrai ha deciso di procedere per costituire in mora il MISE a fronte dell’adempimento disatteso di risarcire i piccoli birrifici.
Nel comunicato il commento di Vittorio Ferraris il presidente di UB.
Comunicato stampa
CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO AI BIRRIFICI ARTIGIANALI, UNIONBIRRAI: “INACCETTABILI LA MANCATA EROGAZIONE A OLTRE UN MESE DALLA SCADENZA E IL DIMEZZAMENTO DELLE RISORSE STANZIATE”
Un lungo dialogo fra Unionbirrai e i Ministeri aveva portato alla definizione del contributo a fondo perduto di 0,23 euro al litro per la produzione del 2020, ma, con il superamento dei termini per i versamenti, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti ha deciso di procedere per costituire in mora il MISE e inoltrare ricorso al Capo dello Stato per rimuovere l’anomalia del tetto definito dal Ministero a 5,4 milioni, a fronte dei 10 stanziati
(Milano, 14 novembre 2022) – A ben oltre un mese dalla scadenza prevista per l’erogazione del contributo a fondo perduto di 23 centesimi al litro per la produzione del 2020 (articolo 68-quater del Decreto Legge 73/2021; Decreto direttoriale 23 dicembre 2021 – Contributo a fondo perduto in favore dei birrifici artigianali), destinato a sopperire a parte delle perdite causate dalle chiusure del settore Ho.Re.Ca nel periodo pandemico, i birrifici beneficiari (Decreto direttoriale 24 giugno 2022 – Birrifici artigianali. Elenco dei soggetti ammessi alle agevolazioni) continuano a non avere notizie sulla data in cui tale contributo sarà versato. Questa la motivazione per cui, dopo aver esortato una risposta dal Ministero dello Sviluppo Economico con una comunicazione ufficiale, lo scorso 29 settembre, e dopo numerosi solleciti informali, Unionbirrai, in qualità di associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti italiani, ha deciso di procedere per costituire in mora il MISE, a fronte dell’inadempimento rispetto al termine previsto di 90 giorni per il versamento del contributo ai beneficiari, scaduto lo scorso 23 settembre, e inoltrare ricorso al Capo dello Stato per rimuovere l’anomalia del tetto definito dal Ministero a circa 5,4 milioni per il contributo a fondo perduto, a fronte dei 10 milioni di euro stanziati inizialmente.
Vittorio Ferraris, direttore generale Unionbirrai
“In questo contesto di difficoltà congiunturale del settore e vista la natura peculiare della misura, il ristoro comporterebbe una boccata d’aria importantissima, ma al momento sembra essere tutto bloccato a causa di ulteriori verifiche in corso, nonostante la già avvenuta pubblicazione dell’elenco dei soggetti aventi diritto – sottolinea Vittorio Ferraris, direttore generale Unionbirrai – In veste di associazione di categoria, Unionbirrai ha fin da subito promosso l’adozione di provvedimenti finalizzati al superamento della particolare situazione di criticità causata dalla perdurante emergenza da Covid-19, e il successo di questo fondo ristoro è stato ottenuto dopo mesi di durissimo lavoro, da quando ad aprile del 2020, con l’Italia da qualche settimana in lockdown, si è iniziato a dialogare con il Ministero delle Politiche Agricole per sottolineare la necessità di sopperire ai problemi provocati dalle chiusure per un prodotto deperibile e con vita estremamente corta come la birra artigianale.”
Il lungo lavoro e dialogo fra Unionbirrai e i Ministeri per far fronte alle difficoltà del periodo pandemico ha portato in particolare alla definizione e stesura del Decreto che ha stabilito il contributo a fondo perduto e, in seguito, quello che a giugno 2022 ne ha determinato l’elenco degli aventi diritto. “Abbiamo continuamente monitorato tutte le fasi di questo provvedimento a favore dei birrifici, ma ad oggi sembra si siano rivelate necessarie ulteriori verifiche con l’Agenzia delle Dogane da parte del MISE, incaricato per l’erogazione, nonostante Unionbirrai avesse fornito fin dal principio chiare indicazioni sulla base delle quali determinare i volumi produttivi – prosegue Ferraris – Sono passati circa 40 giorni dalla scadenza prevista per il versamento dei contributi, pertanto riteniamo che questo disservizio non possa essere accettato, soprattutto in un momento in cui, dopo le perdite subite per la pandemia, le nostre aziende sono anche in grande crisi tra rincari energetici e aumenti dei costi generali, e il ristoro comporterebbe un importante aiuto. Per questo, per sottolineare l’inaccettabilità di quanto sta accadendo e dare un forte segnale alle istituzioni, insieme ai birrifici aventi diritto, abbiamo deciso di procedere per costituire in mora il MISE, con l’augurio che si arrivi quanto prima a una risoluzione concreta. Allo stesso tempo si è deciso di inoltrare ricorso al Capo dello Stato affinché si rimuova l’anomalia dell’abbassamento delle risorse a disposizione, dimezzate rispetto ai 10 milioni di euro stanziati inizialmente”.
Mi chiamo Francesca Morbidelli, sono tra i fondatori della Pinta Medicea. Dal 2007 scrivo di birra su questo blog e ne gestisco le varie emanazioni social. Sono docente e giudice in concorsi birrari da ben oltre un decennio, e collaboro sia con MoBI che con Unionbirrai. My beer resume (in English). Amministratrice del sito La Pinta Medicea. Contatti: francesca [at] pintamedicea.com - Twitter:@pintamedicea - LinkedInFrancesca Morbidelli.
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