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Sint-Sixtus cede al delivery: birre trappiste Westvleteren a domicilio

Ci sono arrivati per gradi, ma alla fine anche i monaci di Sint-Sixtus hanno ceduto al delivery. Un passettino ulteriore dell’abbazia verso “il mercato” come lo conoscono tutti gli altri birrifici. Però le birre trappiste Westvleteren sono circondate da un’aura mitologica che le rende diverse da tutte le altre. Un mito senza dubbio alimentato anche dalle scarse quantità di bottiglie che si trovano in circolazione.

Nel mondo esistono tante abbazie che producono birra, e molte altre prestano il loro nome alla birra prodotta industrialmente. Ma le abbazie trappiste sono differenti e a oggi se ne possono contare solo 14: sei in Belgio, due nei Paesi Bassi e una in Austria, Italia, Regno Unito, Francia, Spagna e Stati Uniti. Anzi, tredici, ma lo vediamo tra poco.

L’abbazia di Sint-Sixtus obbedisce alla regola trappista dei monaci benedettini, il cui motto è Ora et labora (prega e lavora). La produzione di birra deve servire solo al sostentamento dei frati e alle opere di cartità. Il birrificio deve stare nelle mura del monastero ed essere controllato dai religiosi. Se una delle regole viene disattesa il birrificio perde lo status di trappista, com’è successo ad Achel di recente.

I monaci birrai di Sint-Sixtus imbottigliano la birra
I monaci birrai di Sint-Sixtus imbottigliano la birra

Ma i monaci birrai di Sint-Sixtus sono ancor più ligi delle tre regole. Per loro niente eventi mondani e fiere, per esempio, né pubblicità tramite la stampa. Per il cliente obbligo di acquisto solo al monastero, previa telefonata. Rigidità d’altri tempi che hanno alimentato l’aura mitologica attorno a queste birre.

L’era analogica delle Westvleteren è finita nel 2020 – per colpa del virus – quando i monaci hanno aperto un ecommerce per poter ordinare le birre online, ma soltanto in quantità razionate, in certi giorni del mese e con l’obbligo di andare a ritirarle di persona al cancello del monastero. Regole singolari che solo un prodotto di nicchia come le birre fatte a Sint-Sixtus poteva permettersi di chiedere ai propri clienti.

Come il resto del mondo, però, l’abbazia è stata colpita ulteriormente dalle drammatiche circostanze del 2020. “Abbiamo smesso di vendere birra trappista al cancello […] per due mesi perché erano consentiti solo movimenti molto essenzialiracconta il priore, padre Godfried, che poi annuncia la novità dell’ecommerce. in cui parte dello stock di birre Westvleteren verrà consegnato ai clienti tramite un servizio a domicilio. Per loro una rivoluzione.

L’ecommerce attuale di Sint-Sixtus prevede la possibilità di ordinare online, con ritiro all’abbazia, al massimo due casse da 24 bottiglie ciascuna. Il ritro al cancello è stato messo in crisi dalle regole del lockdown. Da qui la necessità di allargarsi alla consegna a domicilio, per adesso solo in Belgio e – naturalmente – quantità razionate, max una cassa da 24 birre per cliente.

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Francesca Morbidelli

Mi chiamo Francesca Morbidelli, sono tra i fondatori della Pinta Medicea. Dal 2007 scrivo di birra su questo blog e ne gestisco le varie emanazioni social. Sono docente e giudice in concorsi birrari da ben oltre un decennio, e collaboro sia con MoBI che con Unionbirrai. My beer resume (in English). Amministratrice del sito La Pinta Medicea. Contatti: francesca [at] pintamedicea.com - Twitter: @pintamedicea - LinkedIn Francesca Morbidelli.