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Birrificio Barley

Tratto da La birra nel mondo, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Birrificio Barley a Maracalagonis

Birrificio in provincia di Cagliari. I nonni erano entrambi produttori di vino, e Nicola Perra passava le vacanze universitarie a diserbare i vitigni. Ma era anche diventato un homebrew, mettendo a punto originali ricette personali. Dopo 10 anni, in società con Isidoro Mascia si decise ad aprire il birrificio. Correva l’anno 2006. Oggi il nostro mastro birraio realizza prodotti che mietono riconoscimenti anche a livello internazionale —www.barley.it.

La produzione, ispirata prevalentemente alla cultura belga, è solo di fermentazione alta con costante rifermentazione in bottiglia: 24 le birre finora realizzate.

Ingredienti rigorosamente legati al territorio, come la sapa o il miele biologico, vengono utilizzati nell’elaborazione di birre stagionali.

Birra artigianale Barley

Le birre artigianali Barley

Barley Sella del Diavolo, bière de garde di un rosso-ambrato con riflessi aranciati (g.a. 6,5%). La spuma è fine, soda, persistente. L’aroma si sprigiona fresco di luppolo. Il corpo strutturato alimenta un gusto soffice e pieno, dall’ottimo equilibrio tra cereale e amaricante e impreziosito da fresche note speziate. Un prodotto che anche nel retrolfatto pretende attenzione e rispetto: sensazioni tostate e blandamente affumicate esalano in un ficcante alone amarognolo.

Barley Friska, witbier di colore paglierino carico (g.a. 5%). Con un’effervescenza decisa, la spuma fuoriesce fitta e persistente. L’aroma fruttato contrasta sdegnosamente i profumi speziati. Il corpo medio mostra una tessitura pastosa. Il sapore, alquanto impresso dalle spezie e leggermente aspro, diventa addirittura pungente in prossimità del traguardo. Il gradevole finale fresco conferisce una piacevole proprietà dissetante. Dal corto retrolfatto emerge un’intensa impressione acidula.

Barley Toccadibò, tripel di colore dorato carico con riflessi aranciati (g.a. 8,4%). La moderata effervescenza origina una spuma compatta e cremosa, tenace e aderente. Nell’elevata intensità olfattiva si esaltano attraenti profumi di pompelmo, chinotto, fiori d’arancio, gemme di grano, anche un insolito tocco di amaretto. Il corpo è senz’altro consistente e, insieme, esuberante, scorrevole. Il gusto, con una graziosa nota piccante, esprime impressioni di luppolo e di torrefazione. Il lungo finale secco introduce una buona persistenza retrolfattiva all’insegna della pulizia e di acri suggestioni speziate.

Barley Macca Meda, american amber ale (g.a. 7,8%). Il nome, in sardo, significa “molto pazza”, in quanto intende mettere d’accordo il bevitore profano con quello maniacale. Oltre allo zucchero del circuito equo e solidale, utilizza il First Gold, un luppolo poco comune, di origine inglese e coltivato in Belgio, che influisce sulla complessità organolettica. Si propone ambrata, con profumi di frutta a pasta bianca (in evidenza, la pesca), corpo gagliardo, notevole equilibrio gustativo tra il fruttato e lo speziato, finale amarognolo di leggera astringenza.

Barley Tùvi Tùvi, golden ale (g.a. 6,2%). Propone un colore giallo intenso tendente all’oro; schiuma sottile, copiosa e di apprezzabile persistenza; al naso, una decisa luppolizzazione che fa emergere in progressione sentori di miele d’acacia, fiori primaverili e note di cedro; in bocca, un corpo di pregevole tessitura che sostiene il fresco gusto di fiori stemperato da un lungo finale, secco e amaro.

Barley Duenna, saison di colore arancio pallido (g.a. 6,5%); immessa in commercio nel 2013 col nome che, in dialetto cagliaritano, vuol dire “fantasma”. La spuma fuoriesce abbondante, pannosa, tenace. L’aroma appare sobrio nella sua eleganza, con sentori di agrumi, frutta tropicale, pepe, e anche di un lieve erbaceo. Dal corpo medio si diparte un gusto che richiama le sensazioni del naso per farle scivolare su una solida base di malto. Il finale non dura tanto, ma è intenso, caratterizzato dall’erbaceo, che si protrae nel retrolfatto dove fa comunella con il pepe e la frutta gialla.

Birre artigianali Barley

Birre artigianali stagionali

Barley BB Evò (Nasco), barley wine (g.a. 10%). Classica birra da meditazione, è ottenuto con aggiunta di sapa di uva nasco di Maracalagonis (da cui si ricava un rinomato vino liquoroso) e affinamento in bottiglia per sei mesi. Si presenta di colore rubino; molto vinoso al naso, con nette note di frutta sotto spirito e un lieve affumicato; morbido e caldo in bocca, dove ritornano le sensazioni olfattive arricchite da punte erbacee e pepate; piacevolmente affumicato nella lunga persistenza retrolfattiva.

Barley BB10 (Dexy), imperial stout color tonaca di frate con riflessi ambrati (g.a. 10%). “Ammiraglia” del birrificio, è messa in vendita a ridosso delle festività natalizie. La ricetta prevede l’utilizzo di una miscela di sei malti inglesi, aggiunta (nella misura del 2%) a fine bollitura di sapa di uva cannonau della vigna di proprietà e cottura nello stesso giorno della vendemmia. La spuma nocciola appare piuttosto grossolana e ha una media persistenza (si tenga conto del grado alcolico). Il naso è caratterizzato dal malto tostato, che non soffoca il vinoso della sapa. Il corpo mostra una media consistenza. Il gusto è improntato a un caldo e morbido sapore di caffè e cioccolato. Il lungo finale amaro deterge il palato. Dal retrolfatto si levano lunghe, interminabili, impressioni di vino liquoroso. Comunemente è considerato il primo esempio di Italian Grape Ale.

Barley BB9 (Malvasia), barley wine (g.a. 9%); con sapa di malvasia di Bosa (OR). Ha colore arancio opaco; schiuma fine, cremosa e duratura; olfatto complesso ma elegante e pulito (lievito, pesca, arancia, uva bianca matura, frutti tropicali, con, in particolare evidenza, il pepe); gusto che, improntato inizialmente alla dolcezza della frutta a pasta gialla, diventa man mano aspro e vinoso; finale di un amaro erbaceo; retrolfatto anch’esso vinoso e lievemente aspro.

Barley Zàgara, honey ale ambrata, con miele d’arancio da agricoltura biologica locale (g.a. 5,1%); tipico prodotto estivo. All’aroma speziato e d’arancia fa il contrappunto, nel bel corpo rotondo, un intenso gusto di malto e ancora d’arancia ottimamente bilanciato dal luppolo verso la fine della corsa.

[Le foto sono prese dal sito e dai social del birrificio]

Antonio Mennella

Antonio Mennella

Nato il primo gennaio 1943 a Lauro (AV) e residente a Livorno. Laureato in giurisprudenza, è stato Direttore Tributario delle Dogane di Fortezza (BZ), Livorno, Pisa, Prato. PUBBLICAZIONI Confessioni di un figlio dell'uomo - romanzo - 1975; San Valentino - poemetto classico - 1975; Gea - romanzo - 1980; Il fratello del ministro - commedia - 1980; Don Fabrizio Gerbino - dramma - 1980; Umane inquetudini - poesie classiche e moderne - 1982; Gigi il Testone - romanzo per ragazzi - 1982; Il figlioccio - commedia - 1982; Memoriale di uno psicopatico sessuale - romanzo per adulti - 1983; La famiglia Limone, commedia - 1983; Gli anemoni di primavera - dramma - 1983; Giocatore d’azzardo - commedia - 1984; Fiordaliso - dramma - 1984; Dizionario di ortografia e pronunzia della lingua italiana - 1989; L'Italia oggi - pronunzia corretta dei Comuni italiani e nomi dei loro abitanti - 2012; Manuale di ortografia e pronunzia della lingua italiana - in due volumi - 2014; I termini tecnico-scientifici derivati da nomi propri - 2014; I nomi comuni derivati da nomi propri - 2015. BIRRA La birra, 2010; Guida alla birra, 2011; Conoscere la birra, 2013; Il mondo della birra, 2016; La birra nel mondo, Volume I, A-B - 2016; La birra nel mondo, Volume II, C-K -2018; La birra nel mondo, Volume III, L-Q - 2019; La birra nel mondo, Volume IV, R-T - 2020; La birra nel mondo, Volume V, U-Z - 2021. Ha collaborato a lungo con le riviste Degusta e Industrie delle Bevande sull'origine e la produzione della birra nel mondo.