Il Partito della Birra al potere! La storia del PPPP
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Il Partito della Birra Polacco: quando la goliardia entrò in Parlamento (e cambiò la cultura alcolica della Polonia)
Siamo in Polonia alla fine degli anni Ottanta.
La tv trasmette un telefilm dal titolo Piwni Skauci, in italiano Gli scout della birra. I protagonisti? Un gruppo di uomini adulti, grandi e grossi, vestiti da boy scout alle prese con felici avventure alcoliche nei boschi.
Ho recuperato un paio di video su YouTube: balletti, canzoncine, funghetti, calzoni corti, birra… un nonsense d’altri tempi.
Non fu un programma televisivo di successo – e guardando i video mi torna – ma è passato alla storia per un motivo preciso: fu proprio sul set di Piwni Skauci che nacque l’idea di fondare il Partito della Birra Polacco. Un movimento politico con un programma tanto semplice quanto chiaro, senza fronzoli: incentivare il consumo di birra a scapito di quello di vodka.
Un’idea certamente beffarda, ma anche figlia dello spirito del tempo. La vodka, infatti, era ancora culturalmente legata al regime sovietico ed era normale che ci fosse il desiderio di lasciarsi alle spalle qualsiasi richiamo ai tempi del comunismo.
Il Partito della Birra Polacco si costituì come un movimento goliardico, nato per scherzo, come qualche decennio prima era sbucato a Firenze il Partito della Bistecca, apparso fugacemente all’indomani della Seconda Guerra Mondiale senza però riuscire a fare molta strada.
Invece in Polonia l’esito fu diverso.
Bere birra anziché vodka!
Il Polska Partia Przyjaciół Piwa (PPPP) – Partito Polacco degli Amici della Birra – si presentò alle elezioni del 1991, il primo voto libero dalla fine del comunismo. In quel particolare momento storico era tutto un fiorire di nuove formazioni politiche, al punto che alle urne si presentarono più di cento liste diverse. In questo scenario un partito della birra ci stava eccome.
Il PPPP elaborò un programma volto a implementare la diffusione della cultura della birra in Polonia. Venne nominato Segretario del partito Janusz Rewiński, quel signore barbuto che nel video canta e balla, e che aveva fatto la campagna elettorale vestito da boy scout (nella foto in alto durante una riunione pre-elettorale).
Il partito della birra polacco aveva un programma semplice: aumentare le tasse sui super alcolici e snellire la burocrazia per birrerie e birrifici. Inoltre, aveva anche una vena ecologista, poiché per fare birra buona ci vuole acqua pura.
Fu un trionfo: più di 300.000 preferenze e 16 seggi conquistati.
A questo punto la storia si condisce di déjà vu.
Il PPPP si spaccò in due immediatamente dopo le elezioni. I giornali chiamarono le due fazioni: “birra grande” e “birra piccola”. Nel giro di una legislatura il Polska Partia Przyjaciół Piwa si dissolse. Tuttavia non è il caso parlare di fallimento. In Polonia il consumo della vodka iniziò a calare e al contempo prese a crescere quello della birra. Una trasformazione culturale era in atto.
Oggi la Polonia è il 4° produttore di birra in Europa e il consumo interno si attesta sui 95 litri pro capite.

