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Coronavirus: che fine hanno fatto le birre destinate alla World Beer Cup?

Tra le tante cose che il covid-19 ci ha portato via c’è anche la World Beer Cup, il più grande concorso birrario al mondo che avrebbe dovuto svolgersi a San Antonio in Texas questo mese. A fine marzo la competizione è stata giustamente annullata e per me è stato un dolore perché per la prima volta nella mia vita, ero stata invitata a far parte della giuria.

Il maledetto coronavirus è esploso proprio mentre erano in corso i lavori di preparazione del concorso. Le birre cominciavano già ad arrivare ai magazzini della Brewers Association per essere registrate e custodite in vista di una gara che non si sarebbe mai svolta. E senza la prospettiva di eventi birrari per chissà quanto tempo, l’unica soluzione per smaltire quelle birre era buttarle via. Stiamo parlando di “lavandinare” migliaia di bottiglie e lattine. Un peccato enorme.

Invece lo chef della BA, Adam Dulye – che ho avuto il piacere di conoscere quest’anno a Rimini – ha avuto un’altra idea. La pandemia si diffonde in maniera tumultuosa, la necessità di disinfettanti per chi lavora in prima linea è vitale, allora perché non utilizzare l’alcol di quelle birre?

Nella ricerca di detergenti efficaci contro il nuovo coronavirus, le linee guida del Center for Disease Control (www.cdc.gov) per ottenere un disinfettante conforme, suggeriscono soluzioni detergenti che contengano almeno il 70% di alcol. E come sappiamo la birra contiene alcol, sebbene in forma diluita.

I have a truck. I can pull a trailer. I think we can make this work. Dulye ha così iniziato a chiamare le distillerie locali per capire se fossero interessate a lavorare le referenze della World Beer Cup, riuscendo infine a mettersi in contatto con due della zona.

L’alcool evapora a una temperatura inferiore rispetto all’acqua. Il processo di distillazione riscalda il liquido per catturare il vapore dell’alcol, separandolo così dalla parte acquosa. Poi il vapore viene raffreddato e condensato nuovamente in alcol quasi puro.

Ad aprire le birre una per una e versarle nell’enorme serbatoio per il trasporto, ha partecipato un gruppo di volontari del Great American Beer Festival. La maggior parte del disinfettante sarà donato a chi è in prima linea contro il virus. Il resto verrà distribuito dalle due distillerie.

La foto è presa dall’articolo What Happened to the Beer? World Beer Cup Entries Saved From Going Down the Drain.

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Francesca Morbidelli

Mi chiamo Francesca Morbidelli, sono tra i fondatori della Pinta Medicea. Dal 2007 scrivo di birra su questo blog e ne gestisco le varie emanazioni social. Sono docente e giudice in concorsi birrari da ben oltre un decennio, e collaboro sia con MoBI che con Unionbirrai. My beer resume (in English). Amministratrice del sito La Pinta Medicea. Contatti: francesca [at] pintamedicea.com - Twitter: @pintamedicea - LinkedIn Francesca Morbidelli.