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Australia, Giappone e Inghilterra: dai piccoli birrifici 3 idee per combattere la crisi

In questo periodo mi soffermo sempre sulle tante storie di reazione alla crisi che si è abbattuta sul settore della birra artigianale in seguito all’epidemia di coronavirus. Specialmente su quelle che arrivano dall’estero; tra le tante cose lette ce ne sono alcune che mi sono piaciute particolarmente per l’originalità.

Can-demic-case!

La prima mi pare un’idea grandiosa e arriva dall’Australia. Quattro piccoli birrifici più una sidreria della zona di Victoria High Country, nel sud del Paese, si sono uniti (link non più funzionante www.brewsnews.com.au/2020/05/07/high-country-brewers-can-demic-case/)per promuovere la birra locale. Stiamo parlando di: Bright Brewery, Bridge Road Brewers, Blizzard Brewing Company, Black Dog Brewery, Alpine Cider che hanno unito le forze per creare un 24 pack dal nome eloquente: CAN-DEMIC CASE! con un packaging studiato per l’occasione.

Save Beer Spirits Project

In Giappone, Kiuchi Brewery aiuta pub e ristoranti a smaltire con profitto le birre invendute a causa del blocco, trasformandole in gin artigianale (link non più funzionante kodawari.cc/en/news/20200410.html). Il progetto si chiama Save Beer Spirits Project, per ogni 100 litri di birra Kiuchi ne distilla 8 di gin  da riconsegnare al birrificio/ristorante/pub che paga solo le spese di spedizione. Chiunque può inviare la birra, con una quantità minima di 20 litri. Dal 21 maggio scorso Kiuchi ha raccolto 14.000 litri di birra in sedici prefetture, tra cui Tokyo, Osaka e Hokkaido, tra le più colpite dall’epidemia.

Brewpub mobile a Londra

Infine c’è il piccolo birrificio di Londra, Forest Road Brewing Company, che ha attrezzato una una Citroën Berlingo trasformandola in un brewpub mobile con tre vie di spillatura che sbucano dalla fiancata. Si possono chiamare da una pagina sul sito web (pagina non più online), e loro arrivano nella vostra zona di Londra per spillarvi a domicilio le birre. Con cinque sterline ti prendi la tua birretta fresca, compresa di pinta griffata Forest Road. Naturalmente i clienti sono liberi di portare il proprio bicchiere per il refill.

 

Logo nuovo di Pinta Medicea

Francesca Morbidelli

Mi chiamo Francesca Morbidelli, sono tra i fondatori della Pinta Medicea. Dal 2007 scrivo di birra su questo blog e ne gestisco le varie emanazioni social. Sono docente e giudice in concorsi birrari da ben oltre un decennio, e collaboro sia con MoBI che con Unionbirrai. My beer resume (in English). Amministratrice del sito La Pinta Medicea. Contatti: francesca [at] pintamedicea.com - Twitter: @pintamedicea - LinkedIn Francesca Morbidelli.