Home / Articoli / Birrifici / Microbirrificio Maltus Faber
ArticoliBirrifici

Microbirrificio Maltus Faber

Tratto da La birra nel mondo, Volume III, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Maltus Faber Genova/Italia. Tra il 1906 e il 1907 a Rivarolo Ligure, in località Fegino, comune fusosi con Genova nel 1926, nasceva la Fabbrica Birra Cervisia, divenuta nel 1932 Birra Cervisia Società Anonima. Nel 1952 il birrificio fu rilevato dal gruppo Luciani che, dalla fusione con altre produzioni, costituì la Società per Azioni Metzger. Nel 1974 la Metzger fu acquisita dalla Dreher che, durante la sua gestione, istituì addirittura una scuola per mastri birrai. Infine, nel 1985, la Dreher passò alla Heineken, e cessò la produzione della Metzger.

Nel 1914 il nome Cervisia sarà ripreso da una birra distribuita dalla Dibevit del gruppo Heineken. Ma nel 2007, all’interno del vecchio stabilimento genovese di Birra Cervisia, cominciavano i lavori per il microbirrificio Maltus Faber con l’intento di riportare in auge la tradizione birraria genovese appunto. Fu opera di due amici e colleghi della Centrale del Latte di Genova: Massimo Versaci, “il Maltus”, e Fausto Marenco, “il Faber”. Entrambi appassionati di cultura e degustazione della birra, dopo essersi fatte le ossa con la fondazione de La Compagnia della Birra e tramite diversi viaggi di studio in Belgio, progettarono loro stessi un impianto di produzione da 12 ettolitri che fu realizzato da un’azienda artigiana e, il 5 giugno del 2008, “sfornarono” la prima birra, chiamata In Primis.

Purtroppo questa birra non è più in produzione, ma merita di essere menzionata. Era una belgian ale di colore tra il dorato carico e l’ambrato sfumato (g.a. 7%). Presentava l’aspetto piuttosto opalescente; una soffice carbonazione; schiuma stabile, fine e cremosa; intenso aroma di caramello, cereali, lievito piccante, luppolo fruttato; corpo medio, di trama oleosa; piacevole gusto di malto bilanciato da un sottile luppolo agrumato; finale secco con funzione ripulente; discreto retrolfatto caramellato con un tocco floreale.

Finalmente, dal gennaio del 2013, Massimo e Fausto poterono occuparsi a tempo pieno dell’attività del birrificio. Nel 2016 un’adeguata ristrutturazione consentì il raddoppio della produzione e un nuovo spazio per il magazzino. Veniva predisposta anche un’accogliente sala di degustazione, nasceva lo spaccio aziendale; ma, soprattutto… veniva allestita una mostra permanente di materiale storico con bottiglie, bicchieri, tappi, etichette, foto, libri e manifesti pubblicitari, a ricordo di quando il sito era il simbolo della birra a Genova.

La produzione, di mille ettolitri annui, si ispira prevalentemente alla tradizione belga, anche se l’autonomia creativa del birraio prende sempre più piede con l’esperienza e gli incessanti affinamenti delle ricette. Le birre sono tutte di fermentazione alta con rifermentazione in bottiglia. Non vengono assolutamente utilizzate le spezie o aromatizzazioni particolari. Il profilo aromatico è dato dall’accurata scelta dei luppoli e dei malti, soprattutto dal ceppo di lievito, sempre lo stesso, che innesca la fermentazione naturale.

La gamma, molto ampia si suddivide in: Birre Bandiera (Sweet Stout, Bianca, Amber Ale, Blonde, Ambrata); Birre Speciali (Brune, Triple, Blonde Hop, Triple Hop, Cippa l’IPA); Birre da Meditazione (Extra Brune, Imperial); Birre Barricate (Extra Brune Barricata, Imperial Barricata); Birre Stagionali (Birra di Natale, Birra di Marzo).

Maltus Faber Blonde, belgian ale di colore tra il biondo e il dorato e dall’aspetto abbastanza velato (g.a. 5,5%); la birra base dell’azienda, di facilissima bevibilità. Con una media effervescenza, la schiuma bianca emerge abbondante, fine, cremosa, e di sufficiente durata. L’aroma è quasi esplosivo, a base di erbe, frutta; anche di agrumi, ma in sottotono. Il corpo leggero tende al medio, in una consistenza alquanto grassa. Il gusto è fluido, brioso, nel suo equilibrio: l’ottima luppolizzazione armonizza facilmente con il malto, il caramello, il fruttato, lo speziato. La corsa dura abbastanza, e si chiude con una secchezza pulita, direi croccante. Dalla discreta persistenza retrolfattiva esalano impressioni fruttate e di luppolo amaro ai limiti dell’astringenza.

Maltus Faber Ambrata, amber ale di colore ambrato intenso e dall’aspetto lievemente torbido (g.a. 7%); un altro tra i più rappresentativi prodotti della casa. Con una carbonazione media, la schiuma biancastra, minuta e cremosa, mostra buona persistenza. Al naso esalano profumi intensi e puliti di un malto quasi mielato, seguiti a ruota da sentori di fiori, lievito, frutta fresca, luppolo erbaceo: il tutto infervorato da un sottile quanto energico soffio di spezie. Il corpo medio tende al pieno, in una consistenza tra grassa e acquosa. Il gusto, vigoroso ma fluido, si esprime con delicate note di frutta e di un caramello non troppo dolce, prendendo, in prossimità del traguardo, una connotazione di luppolo polveroso con un piacevole amarore erbaceo. Il finale arriva piuttosto aspro; e lascia nella corta persistenza retrolfattiva suggestioni un po’ tostate, secche e alquanto astringenti.

Maltus Faber Bianca, witbier di colore dorato chiaro e dall’aspetto opalescente (g.a. 4,7%). La carbonazione è piuttosto sostenuta; la spuma bianchissima, enorme, pannosa, di ottima allacciatura. L’olfatto si apre fresco, vivace, a base di lievito e luppolo speziati, con sentori, dal sottofondo, di arancia amara, coriandolo, paglia, erbe. Il corpo, decisamente snello, si propone in una trama pressoché acquosa. Un po’ di amaro citrico e la tipica acidità del frumento contrastano, nel gusto, la morbida dolcezza del malto; e la bevuta diventa sempre più piacevole e rinfrescante. Il finale ha una durata media, nella sua consistenza fruttata e ammandorlata. Un amarore erbaceo, appena percettibile, segna la sfuggente persistenza del retrolfatto.

Maltus Faber Amber Ale, american pale ale di colore ambrato carico e dall’aspetto nebuloso (g.a. 5,4%). Aromatizzata con 5 varietà di luppolo, subisce un dry hopping di 15 giorni. Con una moderata effervescenza, la ricca schiuma biancastra ostenta stabilità e aderenza. L’aroma è dolce, di un gradevole agrumato, in cui si mettono in evidenza l’arancia e il mandarino; mentre il lievito apporta una specie di alone rustico, quasi selvatico. Il corpo medio presenta una consistenza piuttosto grassa. Nel gusto domina il luppolo col suo amarore, che è comunque tenuto a bada dalle note di caramello e di agrumi. Il finale si rivela pulito, piuttosto secco e un po’ aspro. Frutta, lievito e un contenuto speziato improntano le suggestioni del sufficiente retrolfatto.

Maltus Faber Brune, belgian strong dark ale di colore marrone molto scuro con riflessi rubino e dall’aspetto opaco (g.a. 8%). La carbonazione è piuttosto piana, anche se un po’ pungente; la schiuma beige, fine, cremosa e stabile. Sentori di frutta secca caramellata, zucchero candito, uva passa, burro, prugne, miele, datteri, spirano a supporto degli intensi profumi di caffè, liquirizia, cioccolato, lievito belga, caramello e spezie (cannella, vaniglia, chiodi di garofano). Il corpo medio tende al leggero, in una trama oleosa alquanto appiccicosa. All’attacco, il gusto si propone con una certa dolcezza, che viene però stemperata via via da note piuttosto aspre e vinose di frutti rossi, quindi dall’amarore del cioccolato fondente. Il finale, nella sua lunga secchezza, è dominato dai frutti di bosco, dall’alcol, dalle spezie. Impressioni scure di caffè si sprigionano nel retrolfatto con morente amarore.

Maltus Faber Extra Brune, belgian strong dark ale color tonaca di frate con bei riflessi rossi e dall’aspetto piuttosto torbido (g.a. 10%). Versione della Brune dal grandissimo carattere. Presenta una carbonazione abbastanza piatta; cremosa schiuma beige scarsa ed evanescente; ricco, intenso, pervicace, aroma, a base di tostature, frutta secca, caramello, caffè, sciroppo di pera, malto, alcol, liquirizia; corpo medio-pieno, di trama oleosa; morbido gusto di caramello e cioccolato con note alcoliche e una punta di acidità; finale quasi legnoso e amaro; lungo retrolfatto di liquirizia. È un prodotto che si presta bene a un ulteriore affinamento in cantina.

Maltus Faber Extra Brune Barricata, belgian strong dark ale (g.a. 10%); versione speciale della Extra Brune affinata per sei mesi in botti precedentemente utilizzate per l’invecchiamento del brunello di Montalcino. La morbida piacevolezza della birra base viene arricchita e completata da note legnose e vinose.

Maltus Faber Imperial, imperial stout di colore marrone molto scuro, quasi nero, e dall’aspetto opaco (g.a. 7,8%). L’effervescenza è piuttosto bassa; la cremosa schiuma cappuccino, non abbondante e di rapida dissoluzione, lasciando comunque qualche pizzo alle pareti del bicchiere. Profumi di malto, caffè, noci, caramello, frutta scura, cioccolato, liquirizia, uva passa, leggermente speziati e alcolici, allestiscono un bouquet complesso, pulito, attraente, ma non così pronunziato. Il corpo, medio-pieno, ha una consistenza viscosa alquanto untuosa. Il gusto, un piacevole mix di melassa, liquirizia, vino rosso, cuoio, frutti di bosco, malto torrefatto, cacao, legno affumicato, ostenta uno straordinario equilibrio, prima di erogare, in prossimità del traguardo, una fresca punta acidula da tostature. Il lungo finale secco è ricco di croccanti note che ricordano il pane bruciato. L’alcol “straripa” nella discreta persistenza retrolfattiva, infervorando le deliziose impressioni di caffè, cioccolato, liquirizia, frutta troppo matura.

Maltus Faber Imperial Barricata, imperial stout (g.a. 7,8%); versione speciale della Imperial, affinata per sei mesi in botti del brunello di Montalcino. Il prodotto, già ricco e complesso, acquista una raffinatezza di aromi e una sfumatura vinosa che ne completano il carattere.
Maltus Faber Triple Blonde, abbazia tripel di colore biondo dorato e dall’aspetto intorbidato dai sedimenti di lievito (g.a. 8%). La carbonazione, da morbida a media, origina una bella spuma bianca sottile, compatta e di buona durata. Profumi fini ed eleganti, di frutta dolce matura, fiori, agrumi, crosta di pane, lievito, malto, spezie, luppolo erbaceo, ringalluzziti da un delicato etanolo, improntano un olfatto straordinariamente piacevole e persistente. Il corpo medio ha una consistenza alquanto grassa. Un malto pieno e armonico esalta, nel gusto, note dolci iniziali che vanno man mano evolvendosi, fino ad assumere una netta connotazione luppolizzata. Il finale, secco e amaro, richiama percezioni agrumate, fruttate ed erbacee. Nella lunga persistenza retrolfattiva l’alcol si fa sentire quanto basta, morbido e caldo, accompagnato da sensazioni di frutta candita.

Maltus Faber Triple Hop, abbazia tripel (g.a. 8%); versione speciale della Triple Blonde. Grazie a una sostanziosa luppolizzazione a secco con l’americano Amarillo, acquista un intenso aroma agrumato e floreale, nonché una fresca secchezza al palato. Prodotta occasionalmente in edizione limitata, è disponibile solo in fusto.

Maltus Faber Birra di Natale, belgian strong dark ale di colore ambrato e dall’aspetto torbido (g.a. 8%); disponibile, anche in confezione magnum, solo per le festività natalizie. Con una carbonazione piuttosto contenuta, la spuma, di un beige chiaro, emerge sottile, cremosa e di sufficiente allacciatura. L’intenso e ostinato aroma floreale, agrumato e fruttato è conferito dal luppolo inglese First Gold, utilizzato esclusivamente in dry hopping; mentre il profilo speziato (coriandolo) è opera del lievito. Il corpo, da leggero a medio, presenta una tessitura un po’ troppo acquosa. Nel gusto, il sapore dolciastro di malto iniziale, con sfumature di caramello, frutta matura e cioccolato al latte, non dura più di tanto, perché stemperato adeguatamente dal lievito e dal luppolo durante un percorso abbastanza lungo. Il finale si rivela secco di lievito e di un’asprezza amara. La discreta persistenza del retrolfatto è un inno alla piacevolezza riscaldante.

N.d.R. Tutte le foto dell’articolo provengono dal sito web del produttore.

Antonio Mennella

Antonio Mennella

Nato il primo gennaio 1943 a Lauro (AV) e residente a Livorno. Laureato in giurisprudenza, è stato Direttore Tributario delle Dogane di Fortezza (BZ), Livorno, Pisa, Prato. PUBBLICAZIONI Confessioni di un figlio dell'uomo - romanzo - 1975; San Valentino - poemetto classico - 1975; Gea - romanzo - 1980; Il fratello del ministro - commedia - 1980; Don Fabrizio Gerbino - dramma - 1980; Umane inquetudini - poesie classiche e moderne - 1982; Gigi il Testone - romanzo per ragazzi - 1982; Il figlioccio - commedia - 1982; Memoriale di uno psicopatico sessuale - romanzo per adulti - 1983; La famiglia Limone, commedia - 1983; Gli anemoni di primavera - dramma - 1983; Giocatore d’azzardo - commedia - 1984; Fiordaliso - dramma - 1984; Dizionario di ortografia e pronunzia della lingua italiana - 1989; L'Italia oggi - pronunzia corretta dei Comuni italiani e nomi dei loro abitanti - 2012; Manuale di ortografia e pronunzia della lingua italiana - in due volumi - 2014; I termini tecnico-scientifici derivati da nomi propri - 2014; I nomi comuni derivati da nomi propri - 2015. BIRRA La birra, 2010; Guida alla birra, 2011; Conoscere la birra, 2013; Il mondo della birra, 2016; La birra nel mondo, Volume I, A-B - 2016; La birra nel mondo, Volume II, C-K -2018; La birra nel mondo, Volume III, L-Q - 2019; La birra nel mondo, Volume IV, R-T - 2020; La birra nel mondo, Volume V, U-Z - 2021. Ha collaborato a lungo con le riviste Degusta e Industrie delle Bevande sull'origine e la produzione della birra nel mondo.