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Fabbrica della Birra Busalla

Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Microbirrificio Fabbrica della Birra Busalla a Savignone, Genova

Qui, in provincia di Genova, in una località chiamata poi Birra, il 14 febbraio 1905 tre imprenditori, Giacomo Ricchini, Giovanni Magnasco e Sisto Poggi, costituirono la Società per Azioni Fabbrica Birra Busalla. Stando però ad alcune pubblicazioni dell’epoca, già intorno al 1878 due imprenditori svizzeri, tali Pomer e Rau, avevano acquistato in quel sito del terreno per costruire una fabbrica di birra.

Comunque, verso la fine del 1906, Poggi rilevò la maggioranza delle quote di capitale, e la Fabbrica Birra Busalla divenne Fabbrica Birra Poggi & C. Con l’ampliamento e il potenziamento operati da Poggi, la Fabbrica arrivò in breve tempo a coprire il 25% della produzione nazionale; ma il periodo d’oro era destinato a esaurirsi con gli eventi della prima guerra mondiale.

Poggi fu costretto a cedere le proprie azioni. I nuovi azionisti cercarono di risollevare le sorti della Fabbrica con ingenti aumenti di capitale; ma la crisi del 1929 risultò fatale.

Con la chiusura nel 1929 appunto, gli edifici rimasero di proprietà della Fabbrica Birra Busalla, le cui azioni, dal 1942, appartennero alla famiglia Raimondo di Genova. Morto l’ultimo Raimondo, Vincenzo, nel 1971, le azioni andarono all’Istituto Piccola Opera della Divina Provvidenza di Don Orione, come lascito vincolato da usufrutto a vita in favore di Caterina Zunino. Quest’ultima chiaramente non volle accollarsi le ingenti spese di manutenzione e ristrutturazione degli edifici, che finirono per essere adibiti a magazzini.

Ma, accanto alla Fabbrica, esisteva già dai primi del Novecento un albergo che nel 1906 prese il nome di Albergo Birra appunto. Come punto di ristoro invece, esisteva dalla fine dell’Ottocento. In ogni modo, l’Albergo Birra seguì le sorti della Fabbrica, anzi chiuse ancora prima, nel 1924. Riaprì, soltanto come ristorante, nel 1932, in occasione della costruzione della camionabile, l’attuale Autostrade A/7 Genova-Milano. Dopo tre anni, a cantieri chiusi, anche il punto di ristoro chiuse i battenti. E, dopo la seconda guerra mondiale, i piani dell’albergo furono divisi e utilizzati come singoli appartamenti.

Soltanto nel 1995 un gruppo di imprenditori si decise a recuperare l’antico complesso industriale, ma ristrutturandolo solo esternamente. Nel 1998 si passò alla ristruttarazione anche interna e l’anno successivo la gloriosa Fabbrica Birra Busalla riprese la produzione sotto forma di microbirrificio (il primo in Liguria), che recuperò addirittura il vecchio logo, con un’immagine in stile liberty. Non solo: nella stessa struttura risorse l’Albergo Birra, con l’adiacente, ma separato, brewpub con ristorante.

Il mastro birraio è Lorenzo Devoto, di formazione tedesca, affiancato da un espertissimo birraio statunitense, Richard Hodges, diplomato Doemens.

La produzione, che ha ormai raggiunto i 700 ettolitri annui, contempla sia la fermentazione alta che quella bassa.

Le birre

Müller, pilsner di colore giallo paglierino (g.a. 5%). L’aroma si libera leggermente luppolizzato, con vaghi sentori della crosta di pane e qualche accenno di spezie. Dal corpo leggero, frizzante, prende il via un sapore dolce di malto che si protrae fin nel sufficiente retrolfatto passando per un finale asciutto e persistente.

Rubìn, doppio malto di colore ambrato carico, in stile bock (g.a. 6%). Si presenta con intensi profumi di malto tostato e caramello, corpo di pregevole tessitura, gusto di malto che si asciuga leggermente a fine corsa, retrolfatto dalle delicate impressioni fruttate.

Ambra, altra bock, più forte e complessa (g.a. 7%). È di colore ramato chiaro e viene imbottigliata anche a marchio Triora Isotta Stella. Al naso, l’elevata intensità regala profumi di tostatura, caramello, biscotto, anche lontani accenni di amaretto. Il corpo ostenta una struttura gagliarda. Il gusto caramellato reca croccanti note tostate e di frutta candita. Il retrolfatto si dilunga abbastanza con le sue sensazioni morbide e accattivanti.

Pale Ale, american pale ale ambrata con riflessi chiari (g.a. 5%). Pesantemente luppolizzata, si propone abbastanza secca, con l’amaro prevalente nell’area gustativa.

Le stagionali

A queste quattro proposte fisse, si affiancano a rotazione stagionali che spesso sperimentano materie prime non convenzionali e legate al territorio, come castagne, miele, petali di rosa.

Castagnasca, specialità alle castagne (g.a. 5,5%); divenuta ormai pressoché stabile. Utilizza farina di castagne della val Graveglia arrostite artigianalmente e viene imbottigliata anche a marchio Triora Franchetta Borelli. Il colore ambrato ha riflessi rossastri. La spuma fuoriesce compatta e cremosa ma di scarsa durata. L’aroma speziato reca evanescenti toni di agrumi e di affumicatura. Il corpo appare piuttosto sostenuto. Il gusto si snoda all’insegna del malto tostato con pronunciate note di farina di castagna e seccandosi nel finale. Nella sua delicata quanto lunga persistenza, il retrolfatto propone gradevoli suggestioni perfettamente pulite e di uno stuzzicante amarognolo.

Miele (Ape Maia), specialità chiara al miele millefiori (g.a. 5%). È una birra corposa, dall’aroma di malto e dal gusto dolce di caramello con buon equilibrio di luppolizzazione finale.

Birra alla Rosa, specialità aromatizzata con estratto di petali di rosa della valle Scrivia, tradizionalmente utilizzati per produrre rinomati sciroppi (g.a. 5%). All’olfatto i profumi floreali spirano insieme a tenui sentori di malto. Nel frizzante corpo leggero si esalta un gusto morbido e delicato, a malapena amaro, che esala verso il finale qualche nota di lievito. Evanescenti impressioni floreali ritornano nella discreta persistenza del retrolfatto.

Sito web (da cui ho preso le foto): www.birrabusalla.it

Antonio Mennella

Antonio Mennella

Nato il primo gennaio 1943 a Lauro (AV) e residente a Livorno. Laureato in giurisprudenza, è stato Direttore Tributario delle Dogane di Fortezza (BZ), Livorno, Pisa, Prato. PUBBLICAZIONI Confessioni di un figlio dell'uomo - romanzo - 1975; San Valentino - poemetto classico - 1975; Gea - romanzo - 1980; Il fratello del ministro - commedia - 1980; Don Fabrizio Gerbino - dramma - 1980; Umane inquetudini - poesie classiche e moderne - 1982; Gigi il Testone - romanzo per ragazzi - 1982; Il figlioccio - commedia - 1982; Memoriale di uno psicopatico sessuale - romanzo per adulti - 1983; La famiglia Limone, commedia - 1983; Gli anemoni di primavera - dramma - 1983; Giocatore d’azzardo - commedia - 1984; Fiordaliso - dramma - 1984; Dizionario di ortografia e pronunzia della lingua italiana - 1989; L'Italia oggi - pronunzia corretta dei Comuni italiani e nomi dei loro abitanti - 2012; Manuale di ortografia e pronunzia della lingua italiana - in due volumi - 2014; I termini tecnico-scientifici derivati da nomi propri - 2014; I nomi comuni derivati da nomi propri - 2015. BIRRA La birra, 2010; Guida alla birra, 2011; Conoscere la birra, 2013; Il mondo della birra, 2016; La birra nel mondo, Volume I, A-B - 2016; La birra nel mondo, Volume II, C-K -2018; La birra nel mondo, Volume III, L-Q - 2019; La birra nel mondo, Volume IV, R-T - 2020; La birra nel mondo, Volume V, U-Z - 2021. Ha collaborato a lungo con le riviste Degusta e Industrie delle Bevande sull'origine e la produzione della birra nel mondo.