Birra Nostra la nuova rivista di birra artigianale
Il fermento che anima il mondo della birra artigianale riguarda anche il settore editoriale. Qui l’elettricità è palpabile, di continuo escono nuove pubblicazioni per la gioia degli appassionati. Di recente MoBI, il Movimento Birrario Italiano, ha lanciato il magazine Birra Nostra, sottotitolo: novità degustazioni, produzioni, itinerari nel mondo birrario.
Il numero zero è stato presentato durante lo scorso Villaggio della Birra dove era presente lo stand dell’Editore LSWR da cui escono anche gli altri libri di birra a cura di MoBI.
Ma Birra Nostra ha un origine più antica: è figlia della gloriosa rivista autoprodotta del Movimento Birrario, iniziata nel 2010, tre numeri all’anno distribuiti gratuitamente, e con cui ho collaborato tante volte portando le copie nei locali fiorentini frequentati dagli appassionati. Una “rivistina” che MoBI creava con le sue risorse, fieramente indipendente, arricchita da tante voci differenti.
Il magazine Birra Nostra è l’evoluzione di quel giornale, evoluzione necessaria perché ovviamente il mondo della birra di oggi non è più quello di dieci anni fa e anche la comunicazione birraria deve avere un altro tipo di impostazione. Ho sfogliato questo numero zero è l’ho trovato piuttosto promettente. È un’uscita propedeutica che tira le somme sul passato e getta le basi per i numeri successivi. Proprio per questo motivo la vedo come una lettura da consigliare a chi si sta avvicinando al mondo della birra di qualità.
Gli articoli, in breve
All’inizio un articolo di Davide Bertinotti pieno di numeri e grafici sfiziosi che fotografano l’evoluzione della scena birraria. Davide si occupa anche di microbirrifici.org, il sito che censisce le aperture e chiusure dei microbirrifici e le etichette prodotte nel nostro paese, e i dati che riporta sono tra i più attendibili che si possano trovare.
Il tema del secondo articolo è i pionieri della birra: Agostino Arioli, Teo Musso, Guido Taraschi e i fratelli Sangiorgi ecc. Sono cose già sentite da chi è già dentro all’ambiente, ma per gli altri rappresentano una bell’affresco condito di amarcord sulle origini del movimento artigianale italiano. Vado fuori tema un attimo, perché mi è venuta in mente questa intervista ad Agostino Arioli che mi è piaciuta un sacco.
Torniamo a Birra Nostra. Dopo i pionieri troviamo un contributo dell’ottimo Luca Pretti sulla birra artigianale in Sardegna, terra di grandi birrifici e di grandi bevitori.
Troviamo poi un approfondimento sulle Saison bello succoso, con un’intervista in contemporanea a cinque birrai che si cimentano con questo stile. Alla fine una ricetta di Massimo Faraggi che insegna a fare una birra in stile Saison ispirata a quella di Maltus Faber. A ciò seguono delle schede d’assaggio di varie saison sul mercato, italiane e straniere. Non ho capito se in ogni uscita ci sarà un approfondimento del genere, incentrato su uno stile particolare. Non sarebbe male.
Dalla Vallonia ci spostiamo nel Dorset grazie al racconto di una verticale di Thomas Hardy Ale. Mi chiedo, senza polemica ma con sincera curiosità, se i giovani birrofili di oggi siano ancora interessati a questa birra nel modo in cui lo eravamo noi una quindicina di anni fa.
Il numero zero continua con una cronaca di viaggio a Filadelfia, fervente città della birra dove pare sia nato il primo microbirrificio degli Stati Uniti.
Per finire un articolo ironico: I peggiori intenditori di birra artigianale sui Social dove si dipingono alcuni tipi ideali della rissa coi polpastrelli che bene o male abbiamo incontrato tutti noi. In questi casi il mio mantra è il più classico dei classici: don’t feed the troll, in auge dagli albori della rete ma sempre attualissimo.
La rivista si conclude con un paio di riflessioni sul recente taglio delle accise.
